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Ilva, i sindacati fermano la trattativa: condizioni inaccettabili!


Le sigle sindacali al tavolo della trattativa Ilva (da comunicato stampa) ndr.

di Luciano Manna


ArcelorMittal chiede più di 5000 operai in esubero


ROMA, 26 APR. – Le segreterie nazionali di FIM, FIOM, UILM e USB ritengono inaccettabili le condizioni poste dall'acquirente dell'Ilva di Taranto ArcelorMittal, maggiore azionario della cordata AmInvestco, al tavolo della trattativa disposto tra le parti al Ministero dello Sviluppo Economico. Il negoziato è sospeso sino a quando l'acquirente non modifica la sua posizione e sino a quel momento i sindacati annunciano assemblee ed iniziative di mobilitazione unitarie.

L'incontro di oggi, il terzo dopo quello del 23 e del 24, aveva un epilogo annunciato. Arcelor Mittal vuole assumere 8500 operai degli attuali 14000, numeri che consegnerebbero all'amministrazione straordinaria ben 5500 esuberi. Netta e chiara la posizione dell'USB che chiede agli acquirenti l'assunzione di tutti i lavoratori e senza che di questi siano rivisitati i contratti ed i diritti acquisiti in questi anni di lavoro nella fabbrica. Inoltre l'USB propone alle altre segreterie sindacali, prevedendo "un futuro nero" una dura mobilitazione contro gli acquirenti e contro il governo che, secondo il comunicato della segreteria USB a firma del delegato nazionale Bellavita e del provinciale Rizzo, è "responsabile in prima persona di aver raggiunto accordi con la multinazionale dell'acciaio per liberarsi del  40% dei dipendenti". "Non c'è nessuna possibilità di procedere con la trattativa, dichiareremo lo stato di agitazione con assemblee e scioperi" rilanciano dalla Fiom-CGIL Re David e Brigati.

Il futuro dell'Ilva di Taranto non riesce a garantire certezze sicure per gli operai che all'orizzonte vedono avanzare l'ombra degli esuberi ed oltre a questo rischio la revisione delle condizioni contrattuali per chi viene acquisito nell'organico aziendale dell'acquirente Am Investco. Proprio su questo fronte, in futuro, si giocherà un'altra partita importante, perché se oggi il fronte sindacale è unito nel difendere i posti di lavoro di 14000 operai, domani questo fronte potrebbe non rimanere compatto nel contestare le regole poste dal Jobs Act, regole e condizioni gradite ad ArcelorMittal che è alla ricerca di un sindacato che possa sostenere la sua linea.



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