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Rievocazione Gran Premio di Bari, piazza d'onore per il leccese Pietro De Marco

 La gara. (Foto Gaetano Rosito) ndr.

di Redazione

BARI, 30 APR. (COMUNICATO STAMPA) - È stata una grande giornata di festa, quella che ha concluso la trionfale sesta edizione della Rievocazione del Gran Premio di Bari, organizzata da Old Cars Club: 46 i bolidi provenienti da tutta Italia che hanno corso nelle tre manches disputate a partire dalle 9.30 di domenica 28 aprile, puntualissimi dopo l'apertura con l'inno nazionale sotto la Tribuna d'Onore allestita in Piazza Prefettura. L'organizzazione della manifestazione ha stimato le presenze totali del pubblico che ha affollato la tre giorni della Rievocazione in più di 50mila unità: la gara di domenica mattina, in particolare, è stata seguita da migliaia di cittadini, moltissimi turisti stranieri e appassionati affollatisi lungo tutto il percorso del Gran Premio, con le due tribune strapiene sistemate davanti a Piazza Prefettura. 

Luca Loiaconoè stato lo speaker ufficiale della gara, animata insieme a Giuseppe Joe Gelonese: sono stati loro a raccontare al pubblico le emozioni e i dettagli dello svolgimento della corsa. Starter e testimonial speciale di questa edizione è stato il grande Cesare Fiorio, indimenticato direttore sportivo della Ferrari per tantissimi anni. È stato lui, visibilmente emozionato, a sbandierare il via di ogni manche, una presenza che ha dato ancora più prestigio a questa edizione del Gran Premio di Bari. Ad aggiudicarsi la gara di regolarità, svoltasi su un tracciato che ha abbracciato tutto il borgo antico (con partenza sempre da Piazza Prefettura) è stato l’abruzzese Mauro Giansante che ha guidato una Ermini 1100 Sport del 1946: con una penalità di valore 57, è stato lui a rispettare maggiormente i tempi di ogni giro (erano sei in totale per ogni macchina, da percorrere in 4 minuti e 20 secondi a giro), registrati dai pressostati - apparecchiature per il controllo dei tempi - e dai giudici di gara. 

Secondo classificato il leccese Pietro De Marco con una Jaguar C-Type del 1962, mentre la terza piazza del podio se l'è aggiudicata Raffaele Barletta, di Forlì, con una Monaci Bimotore 8C del 1952. Le tre manches di gara si sono svolte in uno straordinario concentrato adrenalinico ed emozionante, che ha ricordato il percorso avventuroso del Gran Premio di Bari che si correva alle massime velocità della Formula 1 di allora, tra il 1947 e il 1956. Tra le diverse e bellissime macchine d'epoca che hanno gareggiato, hanno sfrecciato le Maserati, Cisitalia, Stanguellini, Abarth, Ermini, Monaci e molte altre. 

Soddisfatto ed emozionato il sindaco di Bari Antonio Decaro, che ha inaugurato il circuito, prima del briefing dei piloti, a bordo di una Lotus Elise Sport 220. «Voglio ringraziare Old Cars Club perché, con questo evento, ha reso il clima della città più frizzante - ha affermato il primo cittadino - tanti sono gli spettatori che vengono a Bari da tutta Italia per assistere a questa rievocazione che, allo stesso tempo, ci fa tornare indietro nel tempo e ci fa guardare con fiducia rinnovata al futuro». 

Altre curiosità: il pilota più anziano della gara è stato il teatino Fernando Di Felice, 81 primavere portate splendidamente, a bordo di una fiammante FIAT Abarth Sport del 1968 (21^ in graduatoria). Le piloti più giovani sono tutte donne, e provengono da Noicattaro: Emma Chicco, 20 anni, ha guidato una Formula Monza del 1966 (25^ in graduatoria), uno splendido bolide gialloblu che è stata la prima auto ufficiale di un giovanissimo Michele Alboreto, vincitore di cinque Gran Premi in Formula 1. C’erano anche le 23enni Valentina Chicco e Giorgia Settanni a bordo di una Triumph Moss Monaco del 1964 (15^ in graduatoria). 

Tra gli altri baresi in gara, Raimondo Roseto, su una Stanguellini Formula del 1956 e Giuseppe Baldassarre su una De La Rose De Blanc del 1959. 

«Ãˆ stato davvero un evento dei record che speriamo possa proseguire sempre per portare il sano sport e la più calda passione automobilistica nella città di Bari – ha affermato, con emozione Antonio Durso, Presidente di Old Cars Club – ringrazio tutti coloro che hanno deciso ancora una volta di sostenerci e di contribuire alla perfetta realizzazione della nostra iniziativa».



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