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Giorgetti attacca Conte: Non è più "super partes", il governo è paralizzato

Giancarlo Giorgetti. (foto Agenpress) ndr.

di Redazione

ROMA, 20 MAG. (AGENPRESS) - “Conte ha cercato e cerca di interpretare un ruolo di mediazione che non può essere solo quello dei buoni sentimenti. La sensibilità politica lui ce l’ha e quando lo scontro si fa duro ed è chiamato a scendere in campo fa riferimento alla posizione politica di chi lo ha espresso. Non hai pregiudizi ideologici del mondo grillino. Ma lui non è una persona di garanzia. È espressione dei Cinque Stelle ed è chiamato alla coerenza di appartenenza”. E’ l’accusa del sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, ribadendo che “la situazione non può durare in eterno. “Non so neanche se riusciamo più a fare un ordine del giorno” dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in un’intervista alla Stampa nel giorno in cui il Consiglio dei ministri è chiamato a valutare due discussi provvedimenti, il Decreto Sicurezza bis voluto dalla Lega e il Decreto Famiglia voluto dai 5 stelle.

“Contro di noi vengono affrontati temi un po’ retrò come l’antifascismo. Sui temi reali invece zero, delle cose da fare non si parla. In queste ultime tre settimane il governo è in stallo per la campagna elettorale. Doveva essere una campagna sulle cose da fare in Italia e in Europa invece siamo rimasti alle varie ed eventuali. Al caos”… “Governo è complicato, devi fare mezzi passi indietro per farne uno in avanti. Loro con i punti fermi non aiutano a risolvere i problemi, il Paese ha bisogno di sbloccarsi e loro hanno posizioni, magari legittime, ma troppo ideologiche”. “In momenti come questo l’incomunicabilità prende il sopravvento e vengono meno anche i rapporti personali: governare diventa impossibile”.



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