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Certificato oncologico introduttivo, Turco: “Ok dalla giunta ai protocolli d’intesa con Inps. Risultato straordinario”

Sanità (foto web) ndr.
di Redazione

BARI, 24 LUG. (Com. St.) - “Un passo verso il traguardo. In Puglia i malati oncologici non dovranno più peregrinare tra uffici, sportelli e carte per ottenere il riconoscimento del proprio stato invalidante. Abbiamo ottenuto un risultato straordinario non arretrando mai di un centimetro su questa battaglia. Ora, senza indugio, si proceda subito con le firme dell’intesa”.
Così il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, commenta l’approvazione nell’ultima seduta di giunta regionale dello schema di protocollo con cui le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale collaboreranno con l’Inps con l’introduzione del “certificato oncologico introduttivo”, la cui compilazione e trasmissione è riservata, con un apposito pin, ai medici oncologi che hanno in cura il malato. Il certificato oncologico introduttivo è stato previsto grazie a una mozione, proposta da Turco, e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta dello scorso 9 aprile.
“Il certificato oncologico rilasciato dalle strutture sanitarie – spiega Turco - fornirà alle commissioni per l’accertamento delle invalidità tutti gli elementi necessari per la valutazione, escludendo la produzione di ulteriori documenti da parte del malato. Insomma, accorciando l’iter burocratico ed evitando ulteriori calvari a soggetti già fragili per la loro condizione fisica e psichica. E sono molto soddisfatto per aver promosso questa intesa, anche grazie al prezioso sostegno dell’associazione Favo”.
“In sostanza – conclude Turco – con atti concreti io e il mio gruppo consiliare stiamo dimostrando un’attenzione costante al mondo delle patologie. Non a caso nelle scorse ore il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una nostra mozione per accorciare le procedure burocratiche per consentire ai pazienti colostomizzati, laringectomizzati e ureterostomizzati (sottoposti a interventi chirurgici su tumore al colon retto, vescica, prostate, laringe, etc.) di ottenere dall’ufficio protesi delle Asl i dispositivi medici vitali per la qualità della vita e la loro sopravvivenza. Insomma, piccoli ma importanti tasselli per migliorare la qualità della vita dei più deboli”.



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