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Teatro. Al Teatro Duse di Bari, con " e ... la chiamano fortuna”, vince la commedia classica

Una immagine dello spettacolo. (foto M.C.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 25 SETT. - Fino al 29 Settembre 2019, dal martedì al sabato alle ore 21:00 e la domenica alle ore 18:00, sarà in scena  presso il Teatro Duse di Bari,  l’Associazione Culturale “Terra mia 2015” con la commedia “…e la chiamano fortuna”, con la regia di Francesco Ferretta Una piece divertente della struttura molto semplice che si ispira, a trecentosessanta gradi   al teatro della tradizione napoletana. Una commedia brillante che rinvigorisce il buonumore. Pasquale, il protagonista, padre di famiglia di umile estrazione,  investe le uniche 5000 lire che possiede per tentare la fortuna con il gioco del lotto. La performance si ispira al Teatro  di Peppino De Filippo, caratterizzata dallo  stereotipo di una  struttura minimal, che descrive un ceto popolare,  che come la tradizione napoletana vuole,  aspira alla ricchezza più che attraverso il lavoro e l'impegno, attraverso la vincita del Lotto.  È proprio  quello che accade al nostro protagonista, il quale decide di investire giocando i numeri che gli ha dato in sogno un defunto, ma purtroppo anche qui vige la regola che nulla viene dato gratuitamente, infatti a Pasquale viene detto in sogno che se avesse vinto, quelli da lui ricevuti sarebbero stati anche i numeri  metafora della sua morte.  

Tutta la messinscena si gioca  su una situazione tragicomica in cui il protagonista in ansia per la sua dipartita,  insidia la serenità dei suoi familiari, che invece assaporano per la prima volta la ricchezza e l'agiatezza economica.  Morale della favola ai poveri nulla è dato senza richiedere qualcosa in cambio.  Ma un emblematico finale  riuscirà a rovesciare quelli che sono stati i piani del fato ....  Una compagnia allegra che ha saputo portare sulla scena con disinvoltura tematiche del teatro napoletano classico Un cast molto affiatato composto da : Francesco Ferretta, Titta Turco, Carla Rinaldi, Simone Delvino, Rita Petrone, Giuseppe D’Elia, Fiore De Martino, Francesca Pia Murgolo, Angela Forcina e Michele Martiradonna; che con impegno e determinazione è riuscito,  con semplicità a far divertire il pubblico. I tempi un po' troppo lunghi,  per una commedia che si sarebbe potuta esaurire con le sue tematiche in al massimo 2 tempi, anziché 3, ha  reso la recitazione un po' ripetitiva,  ricalcando argomenti e tematiche già  esaurite nel primo tempo.



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