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Teatro. Al Teatro Forma di Bari con “La Bbedda Chembagnì” l'amarcord de l'Anonima G. R.

Una immagine dello spettacolo. (foto M.C.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 4 NOV. - Un evento straordinario al Teatro Forma di Bari per la messinscena delle numerose repliche della performance “La Bbedda Chembagnì” firmata Anonima G. R (Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Pinuccio Sinisi e Nicola Traversa). Per il numeroso pubblico si è trattato di un'occasione davvero straordinaria, che l'Anonima G. R. ha fortemente voluto, per festeggiare i quarantacinque anni di attività. La Compagnia barese, nata nel lontano 1974 come prototipo del teatro di ricerca, ancora oggi non ha mai dismesso la vocazione di sperimentare nuove forme espressive, nell’ambito del teatro popolare. Sin dal suo esordio, l'Anonima G. R., formata da giovanissimi attori, autori, pittori e musicisti, si assunse l’onere di andare oltre gli schemi teatrali, ai quali si rifaceva buona parte del teatro popolare italiano di allora, puntando molto sull’innovazione del linguaggio, su una drammaturgia che nasceva dal contatto con la gente, nella fattispecie dal contatto con la gente ai margini, tutti coloro che vivevano nei quartieri popolari e nelle periferie. 

Puntavano sull’utilizzo dei personaggi, che, alla maniera della Commedia dell’Arte, diventavano maschere del proprio tempo. Il primo spettacolo realizzato fu proprio “La Bbedda Chembagnì” (La Bella Compagnia), scritto, diretto e musicato dal Collettivo. La pièce, nata da un lungo periodo di ricerca, non si rifaceva al tipico mondo popolare dei vicoli dei centri storici baresi, ma puntava l’attenzione sui nuovi grandi quartieri popolari, lontani dalla città: il San Paolo o Japigia, per esempio, in cui veniva ammucchiata gente sradicata dalla città vecchia, che in questo modo perdeva la propria memoria storica e identità urbana, annientandosi in quei palazzoni tutti uguali. Da una vita orizzontale vissuta nei vicoli, sulle stradine, a stretto contatto, con gli altri, si passava ad una vita perpendicolare nei nuovi condomini, che allontanava e annullava abitudini ormai consolidate. Uno spettacolo non facile da mettere in scena soprattutto perché dinamico e frenetico un po' incompatibile con l'età non più giovanissima dei protagonisti, una performance divertente che resta però ancorata alle problematiche degli anni 70, ormai, un po' anacronistica. 

Per quanto riguarda gli attori è apprezzabile la loro vivacità e volontà di rimettersi in gioco per rivivere il passato attraverso un remake del loro esordio, anche se molti però, li preferiscono nelle vesti attuali, dopo aver realizzato un percorso professionale individuale e faticoso nel mondo dello spettacolo, arricchiti di una nuova professionalità e una nuova veste artistica. Pertanto questo spettacolo rimane un lontano ricordo, sicuramente un bel ricordo, che ci ha permesso di rivederli oggi come erano allora.



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