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Coronavirus. Giuseppe Conte ha ceduto, ha vinto il buonsenso

Il Premier G. Conte (foto web) ndr.

di Mimmo Loperfido

BARI, 12 MAR. - Ieri alcuni lettori mi hanno garbatamente chiesto: "come avrebbe gestito questa crisi economica e sanitaria il centro destra se fosse stato al governo?" Domanda pertinente risposta semplice semplice. Il centro destra avrebbe fatto quello che ieri finalmente ha deciso Giuseppe Conte. Anzi di più. Del resto è innegabile che a fare pressing sulla decisione di chiudere tutto, è stato proprio il centro destra, a partire dalle regioni e dei comuni del nord, per finire a Roma con i partiti dell’opposizione. Veniamo alla crisi economica. Non molti giorni fa il ministro Gualtieri e il presidente del consiglio Giuseppe Conte, sono apparsi in tv per dirci che stavano preparando un primo finanziamento di poco più di 3 miliardi per far fronte ai problemi del paese. Risata fragorosa della Meloni, di Salvini e di Berlusconi: una miseria. Passa qualche giorno e si legge sui giornali il finanziamento avrebbe raggiunto i 7 miliardi e mezzo. Ancora molto poco secondo i leader dell' opposizione. Poi, alla vigilia del confronto maggioranza - opposizione, lo stanziamento sembrava dovesse giungere a 10 miliardi. 

Arriva l'atteso tavolo di solidarietà nazionale e la somma da mettere a disposizione di famiglie e aziende lievita fino a 25 miliardi. Sapete il perché? In quella circostanza i partiti dell’opposizione hanno fatto rilevare a Conte & company che esiste un tesoretto di 11.300.000.000 mld accumulato grazie ad un maggior gettito (vedi rottamazione, saldo e stralcio). Il miracolo e' fatto: 25 miliardi (con la modalità elicopter money?) di cui una parte subito, 11 miliardi circa, e i rimanenti 14  in un secondo momento. Perché questa ricostruzione? L'escalation dei finanziamenti si spiega col fatto che il governo non ha saputo valutare neppure approssimativamente le necessita'   del paese. Analisi che evidentemente i partiti del centrodestra avrebbero fatto valutando un intervento fatale che alla fine potrebbe sfiorare i 50 miliardi. Concludo con una nota di colore, diciamo quasi di gossip per la verità. Il commissario con i super poteri organizzativi per gestire la crisi sanitaria, sara' Domenico Arcuri cinquantasettenne calabrese, curriculum  brillantissimo, e cresciuto nell'Iri e in altri enti di Stato, ma non è un medico. Tuttavia di lui a Roma si dice un gran bene al punto che era in predicato per ricoprire la massima respo sabilita' della cassa deposito e prestiti. E siccome ha capito tutto della vita vedrete che non commetetra' l'errore di togliere spazi televisivi al suo padrino Giuseppi. Una curiosità. Mimmo Arcuri è  stato il compagno di Mirta Berlino, nota conduttrice giornalista de La7.

C'è  da aspettarsi un certo imbarazzo quando la giornalista dovra' intervistarlo in diretta. Tranquilli, andrà tutto bene, a meno che Marco Tardelli non replichei il suo storico urlòo questa volta non di gioia ma di gelosia.



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