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Foggia: un imprenditore della ristorazione scrive una Lettera Aperta a Conte sui problemi dei titolari di Partita Iva

Lavoratori con partita IVA (foto web) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 17 MAR. (Com. St.) - La notizia giunge dal Consigliere comunale Alfonso Fiore che ha ricevuto una lettera aperta da parte di un noto imprenditore di Foggia, che opera nel campo della ristorazione e che ha rivolto un appello al Presidente del Consiglio Conte per commentare il Decreto con le misure economiche e fiscali da poco emesso dal Governo.
Contiene una serie di considerazioni che sono state fatte da più parti, nelle ore passate, in relazione alle previsioni dedicate ai titolari di Partita Iva e l'imprenditore lo ha pregato di diffonderlo alle testate giornalistiche affinché i pareri e le osservazioni di questa categoria, pur se contenute nel messaggio di un singolo, possano giungere all'attenzione dell'opinione pubblica.
«Dunque, la allego e Vi prego di pubblicarla -commenta Alfonso Fiore-, mentre io stesso solleciterò i miei colleghi amministratori e politici a far giungere queste istanze nelle sedi nazionali in cui si sviluppa il dibattito sui provvedimenti economici più opportuni per sostenere le categorie produttive del nostro Paese».

LETTERA APERTA AL SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE

Egregio Signor Presidente
Sono una partita I.V.A. del settore ristorazione e per parafrasare il suo slogan “NESSUNO SI DEVE SENTIRE ABBANDONATO”, io aggiungo: ECCETTO LE PARTITE I.V.A. Non si capisce in base a quali parametri abbia decretato il differimento a giugno di tutte le scadenze fiscali.  Pensa davvero che, laddove potessimo riaprire nei tempi stabiliti, ricominceremmo a produrre fatturato come se nulla fosse accaduto? Sta sottovalutando l’aspetto psicologico di tutto il tessuto sociale, sta sottovalutando che le piccole e medie imprese erano già nelle sabbie mobili a causa della pres- sione fiscale insostenibile. Con questo decreto ha” decretato” la morte certa del 90% delle Partite I.V.A.


Egregio Signor Presidente,
la Germania ha stanziato 550 miliardi di euro, così come ha preannunciato e farà la Francia; noi, con molto timore, abbiamo chiesto il “permesso” di utilizzarne 25 di cui solo 3 miliardi alla Sanità, anch’essa defraudata e vessata dai tagli avvenuti, sempre per obbedienza all’Europa e con le conseguenze cui stiamo assistendo!


Egregio Signor Presidente,
a giugno assisterà ad un’altra ecatombe a causa dell’indifferenza verso gli operatori che ogni giorno non sanno se produrranno fatturato, ma solo carichi fiscali, assisterà ad un’altra categoria di eroi che ogni giorno vivono solo nella certezza delle scadenze inderogabili.


Egregio Signor Presidente,
poiché saremo in tanti a non poter affrontare le conseguenze di questa pandemia, né ai provvedimenti che ha emanato, forse ha valutato che oltre a noi titolari di partita I.V.A., dopo le nove settimane di cassa integrazione in deroga, ci saranno tantissimi altri disoccupati?


Egregio Signor Presidente,
sono una partita I.V.A. e mi sento abbandonata.



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