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Catania. Operazione Skanderbeg: smantellato nel catanese un sodalizio criminale a capo di dodici piazze di spaccio

Catania. Operazione Skandeberg. (foto cc.) ndr.

di Maria Rosaria Rubino

BARI, 23 NOV. - Dalle prime luci dell’alba, su delega di questa Procura Distrettuale, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma (Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento “Sicilia”, Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. 

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa è stata denominata Skanderbeg e ha consentito di sciogliere i diversi sodalizi criminali che gestivano dodici imponenti piazze di spaccio, perlopiù situate nel quartiere di San Giovanni Galermo, nella città di Catania. Le indagini si sono svolte nei confronti di 99 persone, indagate a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo e della finalità mafiosa, per detenzione illegale e porto di armi da fuoco e da guerra. Le varie organizzazioni gestivano le diverse piazze di spaccio ed erano autonome nel territorio e nella propria organizzazione, tuttavia agivano sotto lo stretto controllo del gruppo Nizza, della famiglia di Cosa Nostra catanese, clan Santapaola- Ercolano, che imponeva ai capi piazza il rifornimento esclusivo dello stupefacente dal clan Nizza, nonché i costi e i quantitativi di stupefacente da acquistare. Ciascuna piazza di spaccio aveva il proprio capo responsabile, che operava sotto il controllo del pluripregiudicato Schillaci Lorenzo Michele, personaggio già condannato per associazione mafiosa, che oltre a garantire la fornitura continuativa di sostanze stupefacenti, aveva il compito di redimere gli eventuali contrasti interni ai vari gruppi e piazze di spaccio. Schillaci fu già tratto in arresto nel novembre 2019 per porto abusivo di arma, oltre al sequestro di 60.000 euro, proventi delle attività delle piazze di spaccio, da egli detenuti in qualità di responsabile del clan Nizza. 

Parte dei proventi dello spaccio, come testimoniano carte ritrovate e appartenenti a Schillaci, andavano direttamente al mantenimento delle famiglie degli affiliati al clan e detenuti. Inoltre, in occasione dei festeggiamenti di fine anno, nel 2018, lo stesso Schillaci fu ripreso, assieme a Calabretta Mario Maurizio e Spampinato Giambattista (responsabili di un’importante piazza sita al civico 81 di via Capo Passero) mentre sparavano diversi colpi di arma da fuoco con un kalashnikov e pistole, noncuranti della presenza di persone, tra cui bambini, tra la folla. Contestualmente all’operazione Skanderbeg è stato emesso un ulteriore provvedimento cautelare dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, su richiesta della stessa Procura della Repubblica, nei confronti di due soggetti, tra cui un minorenne, per reato di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti.



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