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Omicidio Fischetti. Per i giudici dell’Appello non è volontario. La mamma «È un’ingiustizia. Ora marcisca in galera senza sconti di pena»

Felice Fischetti (foto E. S.) ndr.
di Nico Baratta


MONTE SANT'ANGELO (FG), 10 LUG.
- Appello inascoltato della parte lesa. Ad Antonio Luciano Rinaldi, 63enne, confermata la condanna in primo grado, 10 anni e 6 mesi di reclusione. Monte Sant’Angelo piange, per una giovane vita persa, per un uomo che ha commesso un omicidio.

È questa la sentenza emessa dal Giudice del Tribunale di Bari della Corte d’Assise, che questa mattina ha celebrato il processo, con rito abbreviato, di secondo grado sull’omicidio del giovane Felice Fischetti, all’epoca 22enne.

«Nessun segno di pentimento, l’assassino di mio figlio era indifferente, come se non avesse commesso nulla –così si è espressa Ermelinda Santoro, la mamma di Felice, al termine del processo-. Ormai non mi aspettavo più una pena superiore a questa, ma almeno iniziasse a marcire in galera –con lo scrivente si lascia andare con dolore e adirata rassegnazione la sig.ra Ermelinda-. La sentenza è stata riconfermata identica a quella di Foggia. L’assassino di mio figlio condannato per omicidio preterintenzionale, quand’invece doveva essere volontario. Purtroppo, quando si fece il primo processo il PM non chiese l’Appello. Oggi ha vinto una giustizia, non la giustizia –così ha concluso la mamma di Felice-».

In sostanza l’odierna sentenza conferma le colpe del Rinaldi avanzate in primo grado, senza riconoscergli le attenuanti e senza escludere i futili motivi, rigettando tutte le richieste avanzate dal suo difensore, che avrebbe voluto far riconoscere al suo difeso la legittima difesa o al massimo l’omicidio colposo. Infatti, durante il primo processo la difesa avanzò richieste a discolpa del 63enne Rinaldi, giustificate da una colluttazione avvenuta tra lui e il giovane montanaro e l’amico cui era in compagnia (come è ben descritta nei precedenti articoli, riportati nel Focus).

Ora si attendono le carte, quelle da leggere per la sentenza in secondo grado, per avere un quadro più chiaro, pur essendo tale agli occhi della giustizia, ma non al cuore di una madre che ha perso un figlio assassinato per futili motivi.

Per la cronaca, come è abbondantemente descritto nelle precedenti pubblicazioni (si veda il Focus), Felice Fischetti il 16 luglio 2017, fu accoltellato da Rinaldi Luciano Antonio perché credeva che avesse urinato sotto il suo uscio. Tre giorni dopo, trascorsi in coma, il 19 luglio 2017, a San Giovanni Rotondo presso l’Unità Operativa di Rianimazione 2 dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, Felice muore. Secondo il referto e come riportato nella sopradetta sentenza, la morte è ricondotta a una “sindrome da disfunzione multiorganica-multisistemica determinata in primis da uno shock emorragico in soggetto con lesione da punta e taglio della parete anteriore della arteria iliaca esterna destra”.

Come sempre questo spazio è aperto alla controparte per risposte, rettifiche e ciò che vorrebbe comunicare.

FOCUS:
- Non si ricorda un omicidio con la violenza. A un anno dalla morte di Felice Fischetti bruciato l’ingresso del suo omicida.
- Rettifica. L’ingresso bruciato abitazione omicida di Fischetti non è recente, bensì di un anno fa.
- Monte Sant’Angelo, assassinio Fischetti. «Questa è la verità». Lettera della mamma in ricordo del figlio.
- Monte Sant’Angelo, assassinio Fischetti. «Vi sarà giustizia? Finirà in carcere il tuo assassino?» Lettera della mamma in ricordo del figlio
- Monte Sant’Angelo, assassinio Fischetti. «Non ho avuto nessuna giustizia…solo 10 anni» il grido di dolore e rabbia della mamma.
- Monte Sant’Angelo, assassinio Fischetti. «Ho chiesto giustizia, ma non ne ho ricevuta. Per la legge mio figlio vale meno di 100 gr. di droga» lo sdegno della mamma.
- Omicidio Fischetti. Domani l’appello alla Corte d’Assise di Bari. La madre chiede giustizia: «si trattò di omicidio volontario»




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